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riqualificazione dell'area dell'ex foro boario
Castiglion Fiorentino (AR)
concorso di idee
progetto menzionato
2008
progetto in collaborazione con studio 75, Silvia Fani, Fortunato Fognani
  Valutata la necessità di riqualificazione degli spazi pubblici, di mantenere il parcheggio pubblico, di congelare la naturale bellezza della scarpata, l’intervento propone una ricucitura con il tessuto del ”paese vecchio”, che si caratterizza per la volontà di rendere l’area accessibile a nuove funzioni pubbliche (la piazza, l’auditorium) e private (funzioni commerciali e ricettive). La ricerca formale si sostanzia in un “nastro” (matrice progettuale), dall’andamento continuo e fluido: il nastro si solleva da terra e offre visuali multiple e scorci inattesi; la leggerezza del nastro si contrappone alla gravità dei setti in pietra. La definizione degli spazi è ottenuta attraverso una grammatica elementare, che caratterizza il progetto per l’omogeneità linguistica: setti murari in pietra a vista sia all’interno che all’esterno, coperture piane o inclinate in cemento armato, ampie vetrate in parte schermate da brise-soleil in doghe di legno orizzontale. L’interno si dilata in “stanze a cielo aperto” poste a quote diverse: il porticato, le due piazze e la copertura praticabile. Il nastro matrice consente di sperimentare nuovi modelli di aggregazione delle funzioni e di relazione degli spazi pubblici, in cui i singoli episodi (come in un racconto) possono essere apprezzati e capiti solo se letti nel loro insieme. La nuova costruzione si rapporta al terreno roccioso, tenendosi da esso a distanza di rispetto, senza toccarlo, creando un passaggio suggestivo: la roccia diventa quinta scenica della piazza ed è utilizzata anche come fondale per proiezioni o rappresentazioni all’aperto. L’immagine complessiva che si crea è quella di un nuovo tessuto generato dallo svolgersi del nastro che disegna architetture, volumi e funzioni, attraverso una gerarchia degli spazi (pieno-vuoto, chiuso-aperto, pubblico-privato, sopra-sotto, retro-fronte): gli spazi pubblici aperti che vengono generati, le piazze, sono i luoghi di connessione tra le funzioni. Il complesso degli edifici è concepito come una macchina autosufficiente dal punto di vista energetico. Per raggiungere questo obiettivo gli edifici saranno dotati di pannelli fotovoltaici. Si prevede di realizzare di un sistema di gestione ecologica delle acque. Sulle coperture degli edifici sono presenti camini di ventilazione. La facciata vetrata orientata a sud-est ottimizzano la captazione di energia solare in inverno e dispositivi di schermatura a doghe orizzontali in legno riducono l’incidenza della radiazione solare estiva. In riferimento alla riqualificazione della pavimentazione dell’area, verranno utilizzati materiali eco-compatibili e a basso impatto inquinante che ben si adeguino alla collocazione dell’area in aderenza al centro storico, a ridosso delle mura urbane; completa il sistema di risparmio energetico l’istallazione di impianto termico a pavimento di riscaldamento e raffrescamento.
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